“POESIANDO IO” edito da BERTONI è in vendita in tutte le libreria italiane.
Mario Zamma presenta il suo libro “Poesiando io”.
RECENSIONE a cura di Ilaria Solazzo
Leggendo con attenzione il libro “Poesiando io”, scritto da Mario Zamma, ho notato la delicatezza che usa nel rappresentare argomenti sempre differenti. Zamma è un poeta romantico, un filosofo della vita, un artista a tutto tondo. Raccolta di poesie brevi, ma intense.
Una raccolta che rivela le ottime capacità di scrittura del Mario persona e personaggio. Un libro nel quale i versi rivelano quella “sospensione” presente nel titolo, quell’essere sul crinale dell’esistenza. Un’altalena di emozioni forti. L’autore racconta la vita attraverso poesie ed immagini emozionanti, cercando di arrivare al cuore di tutti. È un’opera coraggiosa e fortemente originale; unica nel suo genere… a mio modesto parere.
Ogni singolo componimento rispecchia, nella forma, la perfetta padronanza della composizione in versi. Nella sostanza, essi esprimono la sensibilità poetica di un paroliere, a dir poco, meraviglioso, che sa coniugare in versi la bellezza della natura, la semplicità dei sentimenti d’amore, e la purezza delle cose semplici. Sentimenti delicati e spontanei riflettono il suo carattere e la sua gioia di vivere.
L’ho letto tutto in due ore, cercando di lasciarmi attraversare dalle parole, sganciando il cervello e consentendo solo all’emozione di fluire. E quelle parole semplici, che toccano l’anima, che sono proprie di chiunque. Credo che la poesia questo debba fare, toccare con delicatezza le emozioni… come una carezza.
Zamma ha il dono di trasformare i sentimenti e la magia delicata e intensa in versi.
Poesie ricche nella padronanza dei vocaboli e sviluppate meravigliosamente, che affascinano e aprono il cuore del lettore.
La delicatezza con cui tratta i sentimenti è peculiare e assolutamente particolare e compete solo a lui.
Nell’introduzione della sua raccolta di poesie egli stesso dice di aver reso visibile ciò che esisteva nel suo mondo interiore, consapevole che non a tutti sarebbero piaciuti i suoi scritti, forse perché troppo profondi e scavati nell’anima. A mio giudizio, le sue poesie sono frutto di una mente molto sensibile e attenta. E infatti sono scritte con il famoso occhio del fanciullino pascoliano che si meraviglia di fronte a tutti quei dettagli che per una persona distratta potrebbero sembrare irrilevanti.
Il nostro scrittore si concentra con minuzia e amore a descrivere e contemplare aspetti della vita reali e fantastici che non tutti osservano, come il vento, la scarpa vecchia, il naso del proprio cane e via così.
Non trascurabile è infatti il ruolo che, a suo giudizio, ha la poesia: che va amata, perché il testo poetico, prima di essere letto agli altri, dà a chi lo scrive la possibilità di esprimersi nello scriverlo. La lettura e l’apprezzamento da parte del lettore può avvenire dopo, sempre se accade; e se pure non dovesse arrivare, il poeta ha guadagnato lo stesso qualcosa perché, secondo Mario Zamma ha avuto la forza di mettere nero su bianco il suo mondo interiore. Al di là del fatto che il testo poetico sia amato o meno.
Cosa vuol dire “altalena delle emozioni”? I sentimenti a volte ci portano in alto come le rondini o in basso come a scavare per terra come una talpa: tanto nel primo caso che nel secondo, Zamma mi ha fatto capire che é sempre vita, solo che cambiano i punti di vista da dove una persona guarda la realtà.
L’intento di questo “diario di emozioni” è quello di potermi far crescere e migliorare sempre più e, soprattutto, far riscoprire un genere che ormai il tempo sembra aver dimenticato, ma che spero, attraverso il mio piccolo contributo, possa rinascere, perché la poesia è la vita scritta fra gli spazi bianchi del cuore.
A pag. 11 con “L’infinito” si può visualizzare l’Amore che lui prova verso la vita e non solo!
Oppure in “Baci” a pag. 19 quando racconta, come rivivesse nel presente tutti quei tocchi di labbra. O ancora a pag. 20 in “Come Casanova” sempre perennemente in viaggio.
Il lettore, per comprendere appieno le motivazioni di questa raccolta poetica, dovrebbe andare a comprendere la definizione che il poeta dà al suo libro, quando lo descrive come un “diario delle emozioni”: un “diario poetico” o un “diario di bordo”, per tracciare e lasciare un’impronta delle proprie emozioni del momento. Nelle poesie di Mario Zamma manca quel caratteristico pathos che è tipico del genere poetico, ma si percepisce una leggerezza d’animo e di beltà che trascinano chi legge in un eterno sorriso.
Ci introduce nel suo mondo delicato e struggente, e lo fa con estrema dolcezza.
Le poesie sono particolari, componimenti liberi che prendono ispirazione dal quotidiano. Una scrittura pulita, a tratti evocativa, in altri molto semplice, quasi fanciullesca. Piacevoli anche le immagini con cui sono accompagnati i versi.
I soggetti delle poesie sono vari: dagli animali alla natura, dalla lettura alla religione, dai fiori alle donne e all’amore.
Toccante a pag. 81 “Il tempo va” nel quale evidenzia che il mondo è tutto sottosopra.
Uno dei messaggi, che definirei focali, è l’amore invincibile che può contro tutto e tutti.
Se amate la poesia, non vi resta che scoprire questi componimenti che trasmettono una grande sensibilità interiore.
‘La poesia è la vita scritta fra gli spazi bianchi del cuore’.
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e scrittrice, ha intervistato, oggi, per noi di “06play”, l’artista Mario Zamma.
Intervista
Ilaria – Hai iniziato la tua carriera nella musica: come ti sei avvicinato al mondo dello spettacolo?
Mario – A cinque anni ho cantato e vinto tanti concorsi. Oggi vedere un bambino che interpreta le canzoni dei grandi è impensabile, io lo facevo cinquanta anni fa e quindi ero un extraterrestre. Cantavo quello che sentivo a casa, avendo dei fratelli più grandi che poi nella vita hanno fatto tutt’altro: ingegnere, medico, costruttore. Dopo aver trionfato in 40 festival canori per bambini mi hanno estromesso e andavo solo a fare l’ospite…
I miei fratelli avevano anche un complesso che si chiamava “La nuova sensazione”: cantavano per passione e da autodidatti, io invece mi sono iscritto al Conservatorio e ho studiato pianoforte. Un giorno un pregevole maestro di violino, Maurizio Pietrantonio, mi ascoltò in un momento ludico tra amici. Io suonavo facendo imitazioni di qualche cantante, scrivevo qualche battuta comica, e lui mi disse che il mio posto era nella recitazione. Poi mi sono presentato a “Prisma, settimanale dello spettacolo” come giovane attore caratterista, imitatore, cantante, quindi ho incontrato un manager che mi ha fatto fare una bellissima tournée con “Ragazza In” e “Cioè”, due giornali importanti, girando l’Italia insieme a Valerio Merola che presentava, Manuel Franjo che era il ballerino più in auge a quel tempo, Lorella Cuccarini, il gruppo musicale La Fabbrica di stelle, Stefano Sani che cantava “Lisa se n’è andata via”. Successivamente ho conosciuto Pippo Baudo, sono andato a “Fantastico 6” tra i giovani emergenti portando l’imitazione di Ciriaco De Mita che era il personaggio allora più importante della politica italiana: quindi a “Serata d’Onore” a Montecatini dove duettai con Eros Ramazzotti in Adesso Tu e imitai nuovamente De Mita. Arrivò infine la chiamata di Pierfrancesco Pingitore che mi propose di entrare a far parte della loro meravigliosa compagnia del Bagaglino, per la quale ho imitato tantissimi personaggi. La mia collaborazione con loro è rimasta sempre costante, anche quando ho percorso la strada solista. Nel 2019 ad esempio ho fatto lo spettacolo teatrale “La Presidente” con Valeria Marini, Manuela Villa, Martufello imitando il Presidente Conte, Grillo, Salvini e tanti altri.
Ilaria – Nella tua carriera hai avuto modo di lavorare anche con il grande Gino Bramieri…
Mario – Con lui ho fatto “G. B. Show” dopo “Fantastico”. Mi vide imitare De Mita e volle fare una scenetta ispirata al programma di Italia 1 condotto da Marco Columbro “Tra moglie e marito”. Garinei faceva Columbro, Gino impersonava Craxi e io De Mita, in questo meraviglioso sketch.
Ilaria – “Poesiando io” è il tuo secondo libro edito con Bertoni. Raccontaci…
Mario – Eh già. Il primo fu “MalinComico”. Questo è il seguito, se così vogliamo dire, del precedente. Sono sempre felice e al contempo emozionato nel parlarne, perché è frutto del mio “io”. La prefazione è stata curata da Bruno Mohorovich. Sono ben 84 pagine eccezionalmente super visionate da Bertoni un Maestro dell’editoria in Italia. All’interno vi trovate anche, come hai notato tu stessa, delle immagini raffiguranti le opere pittoriche di Roberto Del Fabbro. Credo sia un bel libro da comprare per sé o da regalare ai nostri amici e parenti. E poi la copertina è tutta un programma.
Ilaria – Cosa ti auguri per questo autunno 2022?
Mario – Mi auguro che si possa tornare alla normalità, a vivere la vita che avevamo senza renderci conto di quanto eravamo fortunati, con la libertà di fare e di dire qualunque cosa, mentre oggi è sempre più difficile parlare perché c’è la paura che qualcuno ti possa bloccare. Pensavamo che il covid potesse farci avvicinare invece, ahimè, ci sta isolando e allontanando sempre più.
Ilaria – Novità?
Mario – Sto per andare in giro con un nuovo spettacolo dal titolo “Caro amico ti Canto” un omaggio al grande Lucio Dalla. Uno spettacolo teatrale suggestivo. Un capolavoro di musica e prefazioni poetiche. Lucio sotto forma di Angelo sembra quasi di averlo di nuovo tra noi… un concerto unico nel suo genere.
Dettagli inerenti al libro
Titolo: “Poesiando io”.
Autore: Mario Zamma.
Genere: poesia.
Editore: Bertoni.
Collana: Aurora.
Formato: brossura.
Pubblicato: 31/03/2022.
Pagine: 100.
Lingua: italiana.
Isbn o codice id9788855352796.
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