Venezia 79, Il Ballo della Luce. Da Irina Shayk a Barbara Palvin. Le star all’evento.
Sabato 3 settembre si è tenuto l’evento che ha celebrato la rinascita del cinema dopo la pandemia. I saloni di Ca’ Vendramin Calergi hanno ospitato la serata a cui hanno preso parte artisti italiani e internazionali. Presenti Annelise Atzori, Matilde Gioli, Francesa Barra, Claudio Santamaria, Anna Dello Russo, Sydney Sweenye.
Premio donne in cinema in onore delle cineaste perseguitate.
Dopo aver anticipato il premio ad Anna Fendi, il Women In Cinema Award, nato da un’idea di Angela Prudenzi, Claudia Conte e Cristina Scognamillo, annuncia i nomi di tutte le premiate nel segno della produttrice turca Cigdem Mater, condannata a 18 anni di carcere con l’accusa di aver cercato finanziamenti per un documentario sulle proteste antigovernative di Gezi Park avvenute nel 2013, film mai realizzato. I riconoscimenti di questa edizione sono stati assegnati alla giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e regista francese di origine libanese Audrey Diwan; alla pluripremiata attrice iraniana Leila Hatami, alla sensibile artista e cantante italiana Malika Ayane, all’attrice e produttrice ucraina Darya Tregubova, mentre per le giornaliste di cinema a Chiara Ugolini de La Repubblica. Saranno consegnati il 6 settembre nello Spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo all’Hotel Excelsior al Lido di Venezia.
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi di “06play” l’artista Annelise Atzori.
Nata in Germania ma di origini sarde e residente a Sanluri Stato, Annelise Atzori è un’artista a 360° di fama internazionale. Pittrice, scultrice, grafica, poetessa, mosaicista, diplomata all’Accademia di Belle Arti, vanta esposizioni in tutto il mondo: dal Canada all’Inghilterra, da New York al Brasile, passando per l’Italia e le sale del Vaticano e del Quirinale.
Intervista
Ilaria – Qual è il tuo rapporto con l’arte?
Annelise – Il mio rapporto con l’arte, da che io ricordi, inizia quando avevo cinque anni. È stata una fortuna avere dei genitori che credessero in me, specialmente mio padre. Io non sono un’artista casuale ma lavoro tutti i giorni e mi divido tra pittura, scrittura, sartoria, mosaici… qualcosa la trovo sempre.
L’arte mi affascina e i pilastri della mia arte sono innovazione e originalità: da me nascono cose nuove, la mia creatività è spietata. Mi dà tutto la mia mente e quando creo qualcosa, quel qualcosa deve prima di tutto stupire me. Sono fortunata perché oltre me, spesso capita che stupisca tante altre persone. La mia arte è azzeccata. Quello che faccio piace ai più e di questo sono felice anche se io penso sempre a me e mai agli altri. Quando faccio arte, io ci metto l’anima e se c’è l’anima, c’è qualcosa in più. Ringrazio la poliedricità dell’arte della mia mente scenica che immagina le scene, le luci, gli ambienti, parole, espressioni, insomma tutto serve a creare.
Ilaria – Cosa rappresenta per te il Festival?
Annelise – La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è il festival di cinema più antico del mondo e uno tra i più prestigiosi. È un evento unico, come unica è la città nella quale si svolge. Realizzata per la prima volta nel 1932, da un’idea dell’allora Presidente della Biennale Giuseppe Volpi, dello scultore Antonio Maraini e di Luciano de Feo, la Mostra raccolse subito una grande popolarità, tanto da diventare un appuntamento annuale già dal 1935. Il festival è oggi una manifestazione cinematografica di grande prestigio che ogni anno presenta un cartellone con opere di caratura mondiale, portando sul tappeto rosso del Lido di Venezia alcuni tra i registi e gli interpreti più affermati del nostro tempo, conservando così la tradizione che aggiunge a un programma di elevato valore artistico il fascino glamour che da sempre ha contraddistinto la manifestazione.
Ilaria – A cosa serve il red carpet di Venezia?
Annelise – Il tappeto rosso, a volte definito con l’anglicismo red carpet, è una striscia di tappeto di colore rosso che viene dispiegata a terra, per indicare il percorso da seguire in occasioni formali o in caso di cerimonie; sul tappeto rosso “sfilano” anche i VIP (dignitari, celebrità dello spettacolo, ecc.)
Ilaria – La Mostra del Cinema di Venezia è un evento veneziano unico al mondo.
Annelise – Proprio così. Per la prima volta, in una città speciale e a grande vocazione artistica, si richiamavano artisti cinematografici da tutto il mondo, in una sfavillante e spettacolare cornice, e tutti potevano partecipare alle proiezioni delle prime opere cinematografiche. Il coinvolgimento del pubblico non era solo ludico e ricreativo, ma addirittura ha assegnato dei premi, come nella prima edizione. Nata nel 1932, è giunta alla sua 79esima edizione.
Sono molto appassionata di quell’atmosfera magica che mi fa anche un po’ sognare. Andare alla mostra del cinema per me e ‘imparare di più’ perché ascolto con attenzione tutte le presentazioni dei film, Docufilm, cortometraggi, conferenze, opinioni di registi attori e tutto quello che riguarda il cinema. Nulla mi annoia se si tratta di imparare.
Ilaria – Una “chicca”?
Annelise – Pochi sanno che la Mostra del cinema di Venezia è in realtà una “costola” della celebre e antica Biennale di Venezia. Quando l’arte cinematografica si è imposta come “ottava arte”, gli organizzatori della Biennale hanno pensato di dedicare a questa nuova arte “tecnologica” un evento dedicato.
Ilaria – Quanti giorni sei stata a Venezia?
Annelise – Cinque giorni, durante i quali ho riempito di cinema anche la mia anima. Sono stata invitata da Jo Squillo, una donna veramente in gamba. Quello con Jo Squillo è stato un incontro col sorriso piacevole, una presentazione dedicata alle donne.
Ho assistito anche alla presentazione nella Sala Italian Pavilion Cinecittà di un grande libro che racconta la storia del cinema dal 1932. Scritto da Gian Pietro Brunetta.
Ilaria – Hai incontrato tanti artisti. Raccontaci…
Annelise – Ho avuto il piacere di conoscere Kabir Bedi, un grande artista, un vero principe di umiltà, poi Ron Moss e tanti altri.
Ilaria – Che aria si respira quest’anno?
Annelise – Decisamente diversa. C’è da un lato la paura per la guerra e dall’altra la voglia di ripartire con la gioia di vivere.
Ilaria – Progetti futuri?
Annelise – Concludo che ci sono progetti in corso. Con la Ondamovie stiamo preparando un film, ma per ora non posso svelare oltre.
Ilaria – Ringrazio Annelise per l’intervista che mi ha concesso.
Annelise – Sono io che ringrazio la bravissima giornalista Ilaria Solazzo.