di Nausicaa Talarico
Festival da record, ormai è affermato, l’edizione di Sanremo di quest’anno ha raggiunto un boom di ascolti arrivando al 64,9% di share. Sanremo è un Festival che da qualche anno a questa parte riesce a soddisfare il pubblico più variegato, avvicinando anche i più giovani solitamente restii nel seguirlo. Questo successo è con molta probabilità legato alla situazione pandemica, che, in particolare nel 2021, nella settimana sanremese ci ha costretti tutti a casa. Guardare Sanremo, ora più che mai è diventata un’opportunità di sentirsi parte di qualcosa, di un’unità collettiva che gode della sua massima condivisione proprio nella settimana sanremese, e che dona ai discorsi di tutti un comune senso di leggerezza. Infatti il programma, capitanato da Amadeus, riesce a coinvolgere un po’ tutti, restando un prodotto leggero che regala però anche spunti di riflessione grazie al prezioso contributo degli ospiti, che hanno trattato tematiche sociali di estrema importanza. Il podio della finalissima è l’emblema dell’incontro tra diverse generazioni: il terzo posto se l’è aggiudicato Gianni Morandi con la canzone “Apri tutte le porte” che con quel sapore 70s è riuscita a conquistare la medaglia di bronzo, al secondo posto c’è Elisa con “O forse sei tu”, che dopo 21 anni di assenza dal Festival dimostra di essere ancora tra le voci più amate dagli italiani e al primo posto vediamo Mahmood col giovanissimo Blanco (classe 2003) con “Brividi”, brano che si presenta benissimo in vista degli Eurovision che quest’anno avranno luogo a Torino, dopo il successo dello scorso anno dei Maneskin. Che il Festival quest’anno sia stato l’incontro tra generazioni ce lo dice anche la lista dei concorrenti, che vede un ritorno di Massimo Ranieri che, emozionato come fosse alle prime armi, si porta a casa il premio della critica Mia Martini, poi Donatella Rettore affiancata da una giovane Ditonellapiaga le quali hanno contribuito ad innalzare il livello di “girl power” delle serate all’Ariston; Iva Zanicchi a 82 anni dimostra di avere ancora fiato da vendere e il già citato Gianni Morandi che oltre il terzo posto si aggiudica anche il premio della sala stampa Lucio Dalla. Questi “grandi” di una volta sono immersi in un clima comprensibilmente ormai molto giovane, del quale fanno parte alcuni protagonisti del Festival come Sangiovanni, Aka 7even, Matteo Romano e il co-vincitore Blanco, tutti nati dal 2000 in poi. Questi giovani concorrenti che hanno partecipato alla competizione hanno indotto certamente i coetanei a sostenerli col televoto, ma soprattutto commentando e condividendo sui social creando un canale con il quale si è potuto seguire parallelamente il programma, scherzando e discutendo sulle performance dei partecipanti. Quest’anno è stato anche l’anno del “Fantasanremo”, ennesimo incentivo a seguire la competizione con maggiore coinvolgimento da parte del pubblico. Con più o meno le stesse modalità del famoso “Fantacalcio”, dal quale prende evidentemente ispirazione, le persone hanno avuto la possibilità di creare una propria “squadra” composta da cinque cantanti concorrenti di Sanremo, i quali garantivano l’acquisizione di punti facendo qualcosa di particolare sul palco, seguendo un rigoroso regolamento. I cantanti si sono dimostrati particolarmente partecipativi a questo gioco, facendo e a volte dicendo parole apparentemente senza senso dopo la propria performance, lasciando confusi tutti quelli estranei al Fantasanremo e divertendo invece chi ne era al corrente, creando un’ulteriore convergenza tra gli spettatori. Amadeus lo descrive come il Festival della gioia e molti sperano sia quello della rinascita. Rinascita del mondo dello spettacolo italiano che da due anni è in ginocchio a causa della pandemia. È bello pensare che sia sancito proprio da questa edizione la fine delle restrizioni che garantisca a tutto il sistema delle performance dal vivo di ripartire, proprio come hanno tenuto a ricordare molti cantanti in toni commossi dopo due anni di fermo. Alcune voci già parlano di un possibile ritorno alla conduzione di Amadeus a Sanremo 2023, e se saranno confermate la Rai saprà di essere certamente in buone mani.